Oggi è il bar Sahary di Maicol e Mario, quei locali erano il “Circolino del PCI” il locale molto piu grande, proseguva oltre la parete alle spalle del bancone di oggi, con annessa cucina, e che cucina!!!!
E c’era la Bocciofila nel cortile sotto grandi alberi, tavolini, gioco delle carte, scopa, scopone, briscola e il “du” la briscola a chiamata.
Stavo ore a guardare giocare al “du” un gioco straordinario dove tattica, velocità, calcolo delle prbabilita e “mestiere” la facevano da padrone.
Affascinante il meccanismo della “chiamata” si giocava ad un tavolo a cinque dove, chi pensava di avere il maggior numero di “prese” per aggiudicarsi la mano, chiamava la carta piu bassa trovando quindi un “socio” con il quale doveva battere gli altri tre giocatori. Che emozione quando si sentiva chiamare ad alta voce il due, el du de picch!
Non mancavano le parolacce e gli sfottò talvolta anche molto animati e sovente anche pesanti, tutto rigorosamente in milanese, grande scuola per imparare il dialetto.
Litigavano per le giocate perdenti per un punto mancato, per un giro di “bianchini” da pagare!!! Si perche la posta in palio era il bianchino, lo spruzzato, e raramente un amaro. Poi, finita la partita si consolavano con un altro giro di bianco. L’unità di misura li era il “bianchino”
Era strano che un bambino si fermasse a vedere giocare a carte ed era inevitabile che questi incalliti giocatori ti prendessero in simpatia. E insieme al bianchino arrivava una spuma fresca per me che affascinato ero li a guardare.
La spuma rigorosamente nera per meglio confondersi con i bicchieri di vino che gli adulti “filtravano” senza soluzione di continuità.
Il sabato sera bastava una fisarmnonica e una chitarra ed era subito festa, quante ragazze c’erano a Figino: giovani, belle ed avvenenti. Era quindi facile scroccare un ballo, fare conoscenza e….
Musica popolare “il liscio” mazurka, valzer, valzer lento, fox trot, paso doble era fantastico vedere la bravura di quei ballerini. Di giorno sul trattore a coltivare i campi la sera ballerini provetti.
Chissà quanti amori sono nati in quel cortile….
Per me andava sempre bene, tutti mi conoscevano e qualcosa da mangiare per me c’era sempre. Spesso arrivava la mitica “michetta” col salame nostrano…..
Oggi quella bocciofila non esiste più, cancellati cento anni di storia senza battere ciglio per costruire i box sotterranei dei condominii della Cooperativa Degradi.
Ma la memoria di quel ragazzino riporta ad un periodo lontano fatto di cose semplici e sapori lontani…. la spuma nera della Giommi e di quelle fette di salame….. grazie Figino!!